Unione tra Comuni, i perché di una scelta - Comune di San Cesario sul Panaro

Comunicati stampa - Comune di San Cesario sul Panaro

<strong> Unione tra Comuni, i perché di una scelta </strong>

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In merito agli articoli apparsi sulla stampa locale riguardanti una possibile unione tra Comuni, l’Amministrazione comunale dichiara quanto segue: <div> Dare continuità ai principali servizi per i cittadini, come assistenza sociale e sanitaria, istruzione e sicurezza. Questo lo scopo della delibera sull’ambito ottimale, approvata durante l’ultima seduta dal Consiglio comunale di San Cesario. <div> «<i> Aver votato l’ambito ottimale a due con il Comune di Castelfranco Emilia non significa, come qualcuno vuol lasciare intendere forse per fini elettorali, svendere il nostro territorio o cedere sovranità </i> – afferma il sindaco Valerio Zanni – <i> bensì l’esatto contrario. L’amore per San Cesario non si dimostra indossando una maglietta come hanno fatto i consiglieri di Pdl e Lega, ma con azioni concrete per garantire un futuro a tutti i cittadini </i>». <div> «<i> La scelta dell’ambito ottimale a due Comuni, non significa la costruzione dell’Unione con Castelfranco Emilia </i> – precisa il primo cittadino – ma vuole tracciare una strada per riuscire, all’interno della normativa, a non associare per forza dei servizi in modo irrazionale e con territori distanti». L’amministrazione di San Cesario lavorerà quindi per continuare a fare in modo che servizi basilari come Polizia Municipale e assistenza sociale, vengano erogati nel punto più vicino al cittadino, con la miglior qualità possibile e al costo minore possibile, cercando di ridurre nel tempo i costi di funzionamento delle strutture comunali. La volontà è quella di stringere collaborazioni più ampie con i Comuni vicini, in particolare quelli del Distretto 7, e al tempo stesso far parte dei processi decisionali sull’organizzazione dei servizi. <div> «<i> Siamo fermamente convinti che l’obiettivo finale deve essere la costituzione di un’Unione a sei con Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, Nonantola e Ravarino </i> – conclude Zanni – <i> vedendo poi quale collaborazione può essere realizzata con il Comune di Modena </i>».</div></div></div></div>
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