Piano cave, nessun coinvolgimento del Comune - Comune di San Cesario sul Panaro

Comunicati stampa - Comune di San Cesario sul Panaro

Piano cave, nessun coinvolgimento del Comune

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Piano cave, nessun coinvolgimento del Comune
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In merito all’articolo dal titolo Piano cave, proroghe ‘sospette’ «Così la ciclabile resta bloccata» pubblicato l’8 gennaio 2010 a pagina 17 del quotidiano il Resto del Carlino edizione di Modena, l’Amministrazione comunale di San Cesario sul Panaro replica quanto segue: Leggiamo ancora una volta con stupore di una indagine sull’attività estrattiva che vedrebbe coinvolta anche l'Amministrazione comunale di San Cesario. A questo proposito si ribadisce che fino a oggi il lavoro della Procura non ha interessato questo Comune, né membri dell’Amministrazione. Per l’ennesima volta il Comune afferma che il Piae con valenza di Pae a San Cesario è stato approvato seguendo criteri di riduzione dei quantitativi da scavare rispetto ai piani precedenti e secondo logiche di ripristini ambientali che vedranno il definitivo allontanamento dal fiume dei frantoi attualmente presenti e la riconsegna delle aree fluviali alla fruizione collettiva. «E' inutile – sottolinea il sindaco Valerio Zanni – che si continui a citare gli obiettivi della Provincia del 1994, quando si sa benissimo che le prime attività legate allo spostamento dei frantoi previste nel vecchio piano, sono state attivate nel 2004. E' pertanto stato opportuno inserire nella nuova pianificazione l'accorpamento di due frantoi. Per quanto riguarda la “strana autorizzazione” citata nell’articolo dalla rappresentante di Legambiente, voglio precisare che le autorizzazioni di proroga concesse rispettano le attuali normative, e non avrebbe avuto senso spostare 3.965 metri cubi nel nuovo Piae che riguarda cava Solimei ma in un’area adiacente completamente nuova. I ripristini, peraltro coperti da polizza fideiussoria – prosegue il primo cittadino – verranno comunque realizzati, così come verrà realizzata la pista ciclabile prevista. Giova ricordare però che la stessa interessa per circa 100 metri il territorio di San Cesario e per oltre 700quello di Castelfranco, che deve procedere all'esproprio di quelle aree. Inoltre, il Comune di Castelfranco ha ribadito pubblicamente l'intenzione di procedere in questa direzione, ma Piccinini sembra dimenticarsene». Per quanto riguarda la profondità di scavo e il recupero delle aree di cava Zanni spiega: «La profondità di scavo, questa verrà stabilita seguendo le normative previste dal Piae e in funzione comunque della logica di preservare la qualità delle acque di falda a uso idropotabile come sempre accaduto nel nostro territorio. Relativamente ai ripristini – conclude Zanni – a parte alcuni ritardi dovuti anche alla crisi economica, a San Cesario numerosi sono gli esempi realizzati come il campo sportivo di Via Ghiarelle, il bacino irriguo i cui lavori sono ormai giunti al termine, il recupero dei laghetti di San Gaetano, in via di completamento, oltre a numerose aree riconsegnate all'attività agricola».
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2010
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