Quarta sezione alla materna - Comune di San Cesario sul Panaro

Comunicati stampa - Comune di San Cesario sul Panaro

Quarta sezione alla materna

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Quarta sezione alla materna
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In merito agli articoli apparsi in questi giorni sulla stampa locale, relativi all’offerta scolastica nel comune di San Cesario, l’Amministrazione comunale precisa quanto segue: Per quanto riguarda la scuola materna, il Comune rinunciando ad altre scelte sta mettendo a disposizione i circa 65.000 euro necessari a garantire due insegnanti e un’inserviente, indispensabili all’attivazione della sezione in più (e quindi a dare risposta alle esigenze delle 23 famiglie rimaste in lista d’attesa), mentre dal Ministero, per ora, non è arrivato alcun segnale importante. La sezione in più sarà attivata anche grazie alla capienza del nuovo edificio scolastico, che ha spazi capaci di accogliere quattro sezioni, contrariamente alle false accuse di sottodimensionamento avanzate dalle minoranze. Quello che ha fatto il Comune è stato mettere a disposizione delle famiglie, anche grazie al rapporto con la scuola paritaria, l’opportunità che i loro figli possano frequentare la scuola dal terzo anno di età, mettendo tutti sullo stesso piano, con uguali opportunità di crescita sociale e culturale. «Ci vuole una bella faccia tosta ad affermare che le scelte del ministro Gelmini e del Governo hanno ricadute positive sull’offerta scolastica a San Cesario – afferma il sindaco Valerio Zanni – l’intervento del consigliere Rosi sembra essere figlio di una politica che nega l’evidenza. Alle elementari, per esempio, a seguito della richiesta della scuola di tre classi prime a tempo pieno, per l’anno scolastico 2010-2011, sono state confermate le due esistenti a tempo pieno, e una sezione a 27 ore, come richiesto da alcuni genitori, ma che creerà alcuni problemi organizzativi, dovuti agli orari di uscita e rientro diversi rispetto al resto della scuola. La terza sezione non era mai stata messa in discussione da parte della Amministrazione – precisa il primo cittadino – si erano solo attese verifiche più complessive sulla ricaduta in termini di occupazione delle classi».
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2010
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